Clisteri di Mojito
2010
Ieri ho visto la finale di Cèmpions Lig: ha vinto il Barcellona. Dunque m'è venuta voglia di robe spagnole: in quel posto lì sara pure pieno di punkabbestia puzzolenti ma c'è un fermento e una serietà nel far funzionare le cose che qui ci sogniamo.
Allo stesso modo, poco seriamente, non ho nemmeno molta voglia di scrivere allora copio-incollo un pezzo di recensione di questo disco fatta da me su DeBaser, dove non se l'è cagato nessuno, perché è domenica e non c'ho voglia de fa 'n cazzo.
El Guincho (barcellonese alla seconda uscita) mette subito le carte in tavola: tropicália, balearic beat, merenguate varie, spruzzi di dubstep e sax suadenti. Parole che non significano quasi una mazza ma che fanno tanto fico e fanno venire voglia di ascoltare il disco, che è l'unico modo per capire visto che non ci sono cose eccessivamente simili in circolazione (a parte il precedente disco "Alegranza"). Già dal primo pezzo, "Bombay", stordisce ed esalta con le sue percussioni al tamarindo e i coretti che ti alitano negli orecchi: provare per credere il succosexyssimo alienante video. Il cantato in spagnolo non fa che aumentare l'eccitazione e la voglia di bailabailabailabailar inebriati fino all'alba, fino a quando non ti si rompono i tacchi a spillo o non cadi per via dei pantaloni scivolati alle caviglie. Questo è un disco che ti porta l'estate anche mentre stai seduto in seggiovia a Madonna di Campiglio, un disco che ha lo stesso effetto di una pasticca di mdma nella Piña Colada o di un lime infilato nel sedere (aggiungere menta e zucchero di canna a piacere).
D'altro canto come si fa a dire di no al cadavere del polpo Paul in copertina?
P.S.: oppure ascoltalo tutto in streaming
Io non riesco a dire no al cadavere del polpo Paul.Me lo ascolterò il dischetto in questione :).
RispondiEliminaFai benissimo, ascoltati pure Alegranza che è leggermente più analogico ma lo stesso perfetto per rosolarsi al sole sdraiati su un lettino da 50 euro al giorno a Forte dei Marmi.
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