giovedì 31 gennaio 2013

A$AP Rocky - "Long.Live.A$AP"

Smascellare coi denti d'oro tempestati di diamanti.

2013

L'anno scorso mi son lamentato come una femminuccia per 12 mesi di fila di come il 2012 fosse noioso dal punto di vista musicale: gnègnègnègneè ;_;.
Ora è il 2013 è sto ipercompensando sentendomi come un gangsta da circa 31 giorni. 
Sono di statura media, magro, stempiato, miope e non faccio paura a nessuno ma questo disco mi fa camminare come se stessi levitando a un millimetro da terra. È la carica antigravitazionale generata dallo $wag che esce dal mio lettore mp3 attraversa le mie orecchie e si propaga per le ossa, me le estende e mi fa sentire più alto, poi mi scarica elettricità nei muscoli e mi dona elasticità e senso del ritmo, poi BOOM nel sistema nervoso dove secerne endorfine a bomba come se mi stessi fumando una giollona nucleare. E via così nel cervello per sparare altri stereotipi sui neri - BANGBANGBANG - come una Tec9 durante un drive-by da una Chevy Impala.
A$AP Rocky ha 25 anni ed è un rapper mediocre per tecnica e per testi però, dopo aver pubblicato un bel mixtape, s'è beccato un contratto da 3 milioni di dollari dalla RCA e in questo "Live.Love.A$AP" se la scoatta duro, alla faccia dell'industria discografica in crisi nera. Ed è proprio questa faccia tosta la sua forza principale, quella che gli ha procurato il malloppo: A$AP, al secolo Rakim Mayers, è giovane, bello e non ha nulla da temere grazie alla sua dentatura dorata, le sue treccine, i suoi bei vestiti firmati e il suo gran gusto nelle basi. O meglio il suo gran gusto nel scegliere i produttori giusti come Clams Casino, inventore di un dark-hop sfumato ed elegante, Danger Mouse e persino Skrillex che, dopo essersi trasformato in emulo di Burial, qui si sbizzarisce nella techno cafona di "Wild For The Night". Mentre altrove, come nella quasi zuccherosa "Fashion Killa", è lo stesso Rocky a coprodurre con lo pseudonimo di Lord Flacko.
"Long.Live.A$AP" è un album sfarzoso nei suoi beat, sulla scia di Watch The Throne di Kanye e Jay-Z, eppure scorrevole e divertente. Non lesina nemmeno sui featuring comprendendo tutti i rapper più IN del momento (Drake, Kendrick Lamar, Action Bronson e Danny Brown) ma è anche estremamente personale con la retorica spavalda del nostro A$AP Rocky a farla da padrone.
È l'album più tamarro di questo inizio di 2013. E anche il migliore.
E mentre lo ascoltate vi si allunga il pisello di una manciata di cm.
O vi si allarga la circonferenza della chiappe.


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