lunedì 12 dicembre 2011

Family - "Un soplo en el corazón"

¡Me gusta el pop sintético!

1993

Ce lo scordiamo troppo spesso ma esiste una cosa chiamata Spagna anche nel mondo della musica la quale - e questo vi sembrerà quasi incredibile - ha prodotto anche altre cose oltre al flamenco e agli Ska-P. Ebbene, oggi scopriamo un disco di synth-pop proveniente dalla penisola iberica: dai paesi baschi, per la precisione.
Javier Aramburu (voci, chitarre e programmazione) e Iñaki Gametxogoikoetxea (basso, programmazione e ¿comecazzosileggequelcognome?) sono i Family e il loro unico album "Un soplo en el corazón" è considerato uno dei più influenti della musica spagnola. E non a torto: si controllino le voci El Guincho e Delorean (anch'essi baschi, fra l'altro).
A dire il vero questo disco al primo ascolto mi ha fatto ridere non poco con quel cantato suadente che non cambia mai registro sotterrato sotto dei tastieroni MIDI più anni '90 degli anni '90, più anni '90 degli Sgorbions, più anni '90 del Crystal Ball, dei Biker Mice, del Winner Taco, del TMC2, della Palla Pazza Che Straparlazza, ecc., ecc.
Poi mi son reso conto che quel suono così plasticone di drum-machine e sintetizzatori è invecchiato così male da essere ancora attuale: pensate a fenomeni come la chillwave e la chiptune che si sostentano col modernariato. Non solo: l'amalgama fra chitarre ed elettronica precede di diversi anni quello dei Notwist (anche se pare improbabile che dei tedeschi siano stati influenzati da un disco ultramediterraneo).
Superato l'iniziale smarrimento "Un soplo en el corazón" è un disco molto caldo e malinconico con testi poetici e romantici, al limite dell'ingenuo. Un soffio al cuore.
La semplicità di titoli come "Carlos baila" (Carlo balla), "El bello verano" (La bella estate), "Yo te perdí una tarde de Abril" (Ti persi una sera d'aprile) e "Dame estrellas o limones" (Dammi stelle o limoni) fa quasi arrossire e ricorda la castità della nostra musica pop anni '60. Gli spagnoli, invece, negli anni '60 avevano ancora la dittatura dunque hanno recuperato 30 anni più tardi con un disco muy bonito y nocturno.
¡Escuchatelo!

6 commenti:

  1. E chi se la scorda!Adoro il post-punk spagnolo. Questo disco e gruppo non li conosco, ascolterò.

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  2. LA PALLA PAZZA CHE STRUMPALLAZZA. mi hai fatto venire in mente dei mostriciattoli con cui giocavo boh, nel 95-96 e ora non mi viene in mente il nome ed è da UN' ORA che ci penso e ora che ci penso ti odio.

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  3. dei figurini di alieni che si trovavano in buste e compravi in edicola. erano tre razze, i rossi i verdi e i blu e poi c'erano i super rari che erano oro. e c0avevano pure il numerello che indicava la forza sotto al piede.

    ne sto uscendo matto.

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  4. Non so, mi dice poco. In compenso mi son tornati in mente i Pog e quella specie di transformer che c'era il cartone in computer grafica in tivì, Biocombat.

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  5. gesùccristo i POG! comunque quei mostri-alieni erano gli exogini, terza serie. finalmente posso dormire.

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