mercoledì 7 settembre 2011

Yellowcard - "Ocean Avenue"

Sviolinate pop-punk

 2003

Questo fu il primo disco che comprai a scatola chiusa. Avevo 14 o 15 anni quando vidi questa bella copertina nel reparto "punk" della Feltrinelli di largo Argentina e così senza farmi troppe domande - dopo averne ascoltato 30 secondi in negozio - lo comprai sacrificando un'intera paghetta. All'epoca possedevo qualcosa come 4-5 cd, ma nessuno mi aveva ancora sbullonato le sinapsi. Questo ci riuscì. Probabilmente è colpa degli Yellowcard se sono affetto da depressione cronica e da un pacato disturbo bipolare.
Trattasi di pop-punk "serio" (niente cazzate sullo scopare la vicina di casa, à la blink-182) con l'aggiunta di violini, fatto inusuale per il genere, che iniettano una bella overdose di melodia dal sapore irlandese. Il risultato è meno stucchevole e banale di quanto si possa pensare. Si va dall'hard-rock di "Way Away" e "Breathing", alla ballata strappacore di "Empty Apartment", alla tenera sprintosità di "Life of a Salesman" (dedicata al babbo del cantante), passando per gli svolazzi country da quadriglia di "Miles Apart", per finire con dolci sciocchezzuole da pomiciata sul sedile posteriore di una cabrio in corsa sull'autostrada come "Twentythree". Ah, certo c'è pure la canzone di congedo malinconica con la batteria potente e il ritornello zuccherosissimo che contiene la parola "California" (immancabile in un disco del genere). Insomma, c'è proprio tutto. Tutto quello di cui un adolescente confuso può avere bisogno: voci stratificate, chitarre potenti, speranze a buon mercato, sogni di trescate sotto le stelle o di vendetta contro i bulli prepotenti e tanta voglia di evadere dalla città che - per il solo fatto che ci sei nato e cresciuto - appare sempre più stretta e soffocante. Uno di quei dischi che aiutano a crescere perché anche se non insegnano nulla esplicitamente ti fanno capire che un ipotetico ragazzo che abita a 10mila miglia da te, che va a scuola con lo scuola bus, che infila i suoi libri in un armadietto e il suo pene in una torta alle mele vive esattamente i tuoi stessi problemi, si trova sulla stessa barca. Ed è proprio questo il motivo per cui, nonostante nella mia vita di ascoltatore abbia avuto diverse fasi e fisse (Beatles, Pink Floyd, Queen, Oasis, Radiohead, Afterhours), solo "Ocean Avenue" ritorna ciclicamente nel mio lettore cd: per ricordarmi che non si smette mai di crescere.
....oddio, ma l'ho scritto veramente?...ma che significa? ...dannati Yellowcard... mi avete fatto diventare una stupida bimbetta ipersensibile e melensa...


2 commenti:

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