lunedì 20 febbraio 2012

The Dukes of Stratosphear - "25 O'Clock"

“Chi dice che ascolto solo musica anni ’60 è in malafede, per esempio ascolto anche un sacco di Neo-Psichedelia. Ehmmmmmmmm.”
(Cecilia Benedetti, retroindie, fangirl, sosia di Arisa e altri termini poco lusinghieri)

1985

La Neo-Psichedelia è un genere nato principalmente nelle Inghilterre intorno ai primi anni ’80 che ha visto il suo apice a metà degli anni ’90 anche, e soprattutto, grazie alla moda Britpop che invase persino l’italica nazione (ricordate i bei tempi? Gli zainetti a righe Invicta, i giacchetti di jeans e i pantaloni sdruciti sul tallone? Io avevo un fratello così…però grazie al cielo gli Oasis non se li ascoltava neanche lui).
Vi sono state diverse ondate, la primissima con Robyn Hitchock (io amo tu) e i Soft Boys, Julian Cope e i suoi Teardrop Explodes, Echo & The Bunnymen etc, poi negli anni ’90 tipo i Brian Jonestown Massacre, gli Spiritualized e i Cornershop (che essendo tra l’altro indianini facevano tutte menate Raga-Rock tipo Norwegian Wood in hindi). Ultimamente pare che questa “sessantafilia” stia un po’ ricicciando in alcuni artisti e ciò non può che rendermi felice, più che altro perché mi fa sentire meno sola e sfigata nelle mie esecuzioni casalinghe dei Country Joe & the Fish a tutto volume.
Mi sembra poi pleonastico stare qui a spiegare in cosa consisti il genere del quale sto parlando calcolando la chiarezza e linearità stessa del termine: la Neo-Psichedelia non è altro che artisti che riprendono a piene mani la musica del tempo che fu (1965-1969) adattandola alle nuove tecniche e mode.
I Dukes of Stratoshpear sono solitamente considerati tra le band più importanti della prima ondata, ma sono un tantino differenti dagli altri per diversi motivi. Sicuramente il più importante è che questa band in realtà non esiste, come non esiste il chitarrista Sir John Johns o il tastierista Lord Cornelius Plum. I Dukes of Stratosphear altro non sono che gli XTC, uno dei gruppi più importanti e di sicuro più strani degli anni ’80: non si esibivano mai dal vivo, hanno affrontato in pratica ogni genere che la musica pop offrisse e nel 1985 fecero uscire questo EP sotto falso nome (svelarono solo successivamente la loro vera identità) registrato totalmente su in registratore a 4 tracce che non ho idea di cosa sia ma che pare fosse la tecnica più usata nella seconda metà degli anni ’60. L’EP fu seguito 2 anni dopo dall’album “Psonic Psunspot” (molto fico anch’esso) ed infine da un album cumulativo di tutto ciò che avessero registrato sotto pseudonimo.
La somiglianza con la musica anni ’60 è disarmante, a differenza delle robe di tutti gli altri artisti neo-psichedelici è come se il Punk non fosse mai esistito, il Progressive Rock una cosa mai sentita e il Metal una leggenda metropolitana al pari di Big Foot. Inoltre, come se il progetto non fosse di per sé già esageratamente fico, ogni canzone tenta di omaggiare un artista inglese anni ’60 diverso, alcune sembrano degli inediti dei Pretty Things, altre potrebbero essere uscite da un album del ’67 dei Move e quelle altre lì da un bootleg dei Kinks (dovete capire che fino a quando Francesco mi lascerà scrivere su questo blog non.vi.libererete.MAI.dei.Kinks.M.A.I.).
Se a qualcuno possa mai interessare l’argomento Neo-Psichedelia eccovi qui un grande gioiello: Children of Nuggets.

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2 commenti:

  1. LA + GRANDE NEOPSYCH BAND DI SEMPRE. CARA CECILIA FAI BENISSIMO A NON FARCI LIBERARE DAI KINKS, LA + GRANDE BAND DI SEMPRE ASSIEME AI BEATLES.
    P.S.
    AVETE MAI PROVATO A INDIVIDUARE I BRANI CHE + O - HANNO INFLUENZATO PARTRIDGE & CO NELLA STESURA DEI BRANI DEI 2 LP DEI DUKES? E' UN BEL GIOCHETTO!!

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    1. OK PROVIAMO!!
      25 O'CLOCK è una pura contraffazione di I HAD TOO MUCH TO DREAM(LAST NIGHT) degli ELECTRIC PRUNES. Nello stesso vortice sonoro troviamo naturalmente i primi PINK FLOYD di SYD BARRETT (SEE EMILY PLAY, SCARECROW), PAINT IT BLACK degli STONES è un'altro brano che si capta subito. ANDY PARTRIDGE ha anche detto che JOURNEY TO THE CENTER OF THE MIND degli AMBOY DUKES di TED NUGENT era un brano che influenzò la versione demo di 25 O'CLOCK. Il giro di basso è tipico di parecchie band dell'epoca: PUT THE CLOCK BACK ON THE WALL degli E-TYPES, JOHNNY WAS A GOOD BOY dei MYSTERY TREND, FRIDAY ON MY MIND degli EASYBEATS oppure GARDEN OF MY MIND dei THE MICKEY FINN. Ovviamente l'intro rimanda all'introduzione di TIME dei PINK FLOYD ma qui siamo fuori tempo visto che è incluso in THE DARK SIDE OF THE MOON ('72 e non '66/'69...), il finale rimanda a CHILD IN TIME dei DEEP PURPLE e una piccola allusione a TIME dell'era glam di ALADDIN SANE DAVID BOWIE ZIGGY STARDUST, proprio alla fine.
      BIKE RIDE TO THE MOON ha come modello principale un must della psichedelia inglese ossia MY WHITE BICYCLE dei TOMORROW. La vocina da gnomo rimanda a due brani in particolare e cioè THE LAUGHNING GNOME del primo BOWIE e SCREAM THY LAST SCREAM di un ormai SYD BARRETT fuori di testa. Gli accordi sono quelli di YELLOW RAINBOW dei THE MOVE e il testo è influenzato da CHERRY BLOSSOM CLINIC sempre dei THE MOVE. Il tema della bicicletta lo troviamo ovviamente anche in BIKE dei BARRETT's PINK FLOYD e l'effetto freakbeat della fuzz guitar alla maniera di MY FRIEND JACK degli SMOKE.
      MY LOVE EXPLODES: OVER UNDER SIDEWAYS DOWN degli YARDBIRDS incrociato con i PRETTY THINGS e qualunque altra band che all'epoca portasse i capelli a caschetto e avesse un paio di maracas tra le mani (ANDY PARTRIDGE DIXIT). Aggiungo altri 2 brani degli YARDBIRDS (HEARTFUL OF SOUL E HAPPENING TEN YEARS TIME AGO), mentre dei PRETTY THINGS l'unico vero brano che mi può venire in mente è ROSALYN. Poi ci sono i BLUES MAGOOS con RUSH HOUR, I COUNT FIVE con PSYCHOTIC REACTION, ancora gli ELECTRIC PRUNES con GET ME TO THE WORLD ON TIME, SEVEN & SEVEN IS dei LOVE di ARTHUR LEE, IN THE PAST nella versione dei CHOCOLATE WATCH BAND e infine ASTRONOMY DOMINE dei primi FLOYD. Poi aprite questo link: https://www.youtube.com/watch?v=LKS3l4mG6tw
      WHAT IN THE WORLD è fatta di pezzettini MANFRED MANN (SEMI DETACHED SUBURBAN MR JAMES, HA HA SAID THE CLOWN), frammenti di ONLY A NORTHERN SONG e frattaglie di IT'S ALL TOO MUCH dei BEATLES, il testo influenzato da IN THE YEAR 2525 di ZAGER & EVANS e da 49 CIGARS di NICK NICELY, il giro di basso alla maniera di LOOK AT ME I'M YOU dei BLOSSOM TOES e alla rinfusa anche brani come RAIN dei BEATLES e IN MY OWN TIME dei primi BEE GEES. Sentite l'effetto gabbiano in stile TOMORROW NEVER KNOWS alla fine? E qualcosina degli STONES periodo THEIR SATANIC MAJESTIC REQUEST.
      YOUR GOLD DRESS parte in stile cori gregoriani (STILL I'M SAD, TURN TO EARTH degli YARDBIRDS), fuzz guitar in stile HE'S ALWAYS THERE sempre degli YARDBIRDS, gli HOLLIES di STOP STOP STOP mentre la parte centrale è SHE'S A RAINBOW degli STONES ed anche AUNTIE MARY'S DRESS SHOP dei TOMORROW.
      THE MOLES FROM THE MINISTRY ha come modello principale 2 brani in particolar modo e cioè: MOLES FROM THE MINISTRY dei THE MOLES (SIMON DUPREE AND THE BIG SOUND) e ovviamente I AM THE WALRUS (e STRAWBERRY FIELDS FOREVER) dei BEATLES.
      Questo per quanto riguarda il loro primo EP, poi se volete mi occuperò di PSONIC PSUNSPOT.
      Ciaociao!!

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