domenica 15 maggio 2011

Josh T. Pearson - "Last of the Country Gentlemen"

L'ultimo dei cantautori depressi

2011

Cominciamo dalla copertina. Esprime un senso di sconsolata e incurabile fragilità: il cantante che si aggrappa alla figura della donna come per non lasciarla fuggire via, un gesto disperato, un bisogno d'affetto estremo senza il quale non si riuscirebbe a vivere. Chiaro che poi delle tette aiutino a vendere un disco, fatto sta che il primo album solista del barbuto texano Josh T. Pearson comincia a mostrare la sua identità già da una foto. Pubblicato 10 anni dopo il suo ultimo lavoro con i Lift To Experience durante i quali Pearson ha avuto modo di fare piccole collaborazioni (anche con Bat for Lashes), farsi spezzare il cuore, deprimersi tremendamente e buttarsi sull'alcool, "The Last of the Country Gentlemen" è una raccolta di 7 lunghissime canzoni, immensamente tristi. Di quell'infelicità così intensa che va somatizzata con pratiche autodistruttive. Pearson afferma che scrivere queste canzoni è stato come andare a confessarsi dal prete: una pratica redimente, sì, ma anche "una delle esperienze più dolorose della mia vita" e che da quando ha finito di registrarle non le ha più riascoltate (perlomeno non su disco dato che va in giro a far concerti). Il miglior pezzo è sicuramente la canzone più triste che sia stata mai scritta, che probabilmente non sarebbe altrettanto triste se non durasse ben 13 minuti dolcissimi e commoventi, mai estenuanti, in cui un violoncello sconsolato duetta con il fingerpicking nervoso, fatto di pieni e vuoti, della sua chitarra che riesce ad avere la stessa estesa espressività di un pianoforte.
Si chiama "Honeymoon Is Great, I Wish You Were Her" (sì, senza la e finale) e credo parli di un uomo che dopo essersi sposato con una donna scopre di essere ancora legato alla donna con cui stava prima, che però è deceduta, dunque confessa con vergogna alla sua sposa "vorrei tu fossi lei".
Non un ascolto facile, tutt'altro: un'esperienza forte, senza tempo, che vi segnerà, vi rimescolerà lo stomaco e vi farà piangere fiumi se sarete disposti ad abbracciarla con lo stesso sincero trasporto dell'artista in quella foto.


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