sabato 16 aprile 2011

Aerosmith - "Just Push Play"

Il primo disco non si scorda mai

2001

  Oggi è il Record Store Day! Giunto alla sua V edizione, è il giorno in cui si celebra la resistenza dei negozi di dischi che proprio non ne vogliono sapere di estinguersi. Un'ottima giornata per andare in un bel negozio pieno di vinili polverosi per comprare qualcosina. In occasione di tale evento ho deciso di raccontarvi qualcosa circa il primo disco acquistato in vita mia.

10 anni sono passati. 10 anni fa ne avevo 12. Ero in prima media. L'acquisto del mio primo disco arrivò quasi per caso. Mi trovavo in gita scolastica alla Reggia di Caserta, quando, dopo aver girovagato a lungo mi buttai stancamente su un prato. Si avvicinò uno dei numerosi venditori ambulanti di minchiate, con l'unica differenza che questo aveva una cosa che gli altri non avevano: un walkman. Non avevo mai posseduto un walkman, così lo comprai per diecimila lire (ah, nostalgia). Era bruttino e fatto di una plastica scadente, ma aveva una cassa integrata e soprattutto funzionava. Rimaneva un problema non da poco: non avevo nulla da fargli suonare. Allorché, di ritorno dalla gita, ci fermammo ad un Autogrill. E lì la vidi: rosa, kitsch e bellissima. La cassetta dell'ultimo degli Aerosmith (il 13esimo per la precisione) doveva essere mia. In realtà la comprai solo perché mi piaceva assai il video di "Jaded", in cui recita pure una giovanissima e truccatissima Mila Kunis.
Fatto sta che per i mesi successivi l'ascoltai fino alla nausea.
Per quanto ne potevo sapere all'epoca già intuivo che non si trattava certo di un capolavoro. C'erano dei pezzi rap/hard-rock come la title track e "Outta Your Head" che mi gasavano non poco. Altri, invece, mi rompevano le palle in modo assurdo: come "Fly Away Frome Here", pacchianissima ballata che vorrebbe essere una sorta di seguito a "I Don't Want To Miss A Thing", altro brano che andrebbe processato presso il tribunale dell'Aja. Inoltre, solo anni dopo fui in grado di comprendere tutte le porcate allusive e cose poco adatte ai bambini che contenevano i testi (anni dopo quando scopersi il significato della parola "ganja" mi si illuminarono gli occhi per l'eccitazione e lo sbigottimento). Un altro pezzo che mi sconvolgeva, infine, era "Drop Dead Gorgeous" in cui c'è una voce effettata che mi ricordava quella gutturale di Marilyn Manson.
Alla fine, è un album molto medio (ehm..) fatto da una band ormai vecchia e fuori moda ma ad ogni modo fu il mio primo disco e penso le cose mi sarebbero potute andare peggio.


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