martedì 12 aprile 2011

The Replacements - "Let It Be"

Essere indie negli eighties

1984

Qualcuno doveva pur farlo. Ci pensò Paul Westerberg coi suoi Replacements a compiere la provocazione di ri-utilizzare uno dei titoli più famosi dei Beatles per il suo terzo album.
Provenienti dalla scena punk americana in questo album, proprio com'era tipico dei liverpooliani, i Replacements giocarono con stili differenti: dal pop saltellante dell'iniziale "I Will Dare" all'hardcore di "We're Comin' Out", passando per il malinconico piano bar di "Androgynous" e per l'hard rock sguaiato di "Black Diamond" (cover, condensata, dai KISS). Il tutto condito da sugose dosi di sentiti problemi adolescenziali (la commovente "Unsatisfied") e ironia, particolarmente esplicita in "Gary's Got A Boner" (letteralmente "Gary ce l'ha duro"). Un album variegato, divertente e intenso che influenzerà di brutto i gruppi college rock, garage e pop-punk successivi.
Qualcuno doveva pur farlo. Ci pensò Paul Westerberg e ai Fab Four, in fondo, non andò affatto male.

 (purtroppo non son riuscito a trovare la ristampa del 2008 con il fomentante outtake "Perfectly Lethal")

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