Guida galattica per indie-sfigati
2010
Non so voi ma io non sono mai stato dalle parti di Aldebaran e non ho la più pallida idea di come si stia lì. Se però anche voi, come me, state pianificando un viaggio più esotico del solito per quest'estate magari proprio nei paraggi della famosa stella, vi consiglio fortemente di acquistare questa guida scritta, magnificamente, dal signor Clubroot ed edita non da Lonely Planet bensì dalla più piccina Lo Dubs.
L'esploratore inglese vi mostrerà tutti i meandri della galassia, senza soffermarsi solo sui luoghi d'interesse turistico, con il suo profondo dubstep siderale.
Se ci pensate è buffo, perché la dubstep è una musica tipicamente urbana, pensata per spazi angusti e opprimenti, ricoperti d'asfalto, puzzolenti di fumo e smog; mentre qui viene re-inventato per descrivere lo spazio infinito (provate a confrontare questa copertina con quella di "Triangulation" di Scuba). Qui c'è il suono dell'universo che si espande, collisioni d'asteroidi, esplosioni di stelle, scie di comete e poi silenzio, silenzio cosmico. La musica umana che ci va più vicino, non ci crederete, secondo me è quella prodotta dalla cornamusa elettronica di Hevia.
Se ci pensate è buffo, perché la dubstep è una musica tipicamente urbana, pensata per spazi angusti e opprimenti, ricoperti d'asfalto, puzzolenti di fumo e smog; mentre qui viene re-inventato per descrivere lo spazio infinito (provate a confrontare questa copertina con quella di "Triangulation" di Scuba). Qui c'è il suono dell'universo che si espande, collisioni d'asteroidi, esplosioni di stelle, scie di comete e poi silenzio, silenzio cosmico. La musica umana che ci va più vicino, non ci crederete, secondo me è quella prodotta dalla cornamusa elettronica di Hevia.
Ladies and Gentlemen, we are floating in (dubstep) space
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